Fiume 1909 – Buchenwald 1945
Icilio Zuliani nasce a Fiume il 29 ottobre del 1909. Il padre Attilio, dopo la morte precoce della moglie Emma Contus, cresce i tre figli dei quali “Ici” era il primogenito.
Ragazzo dotato di ottime capacità motorie gioca a tennis, pratica il canottaggio e l’atletica leggera in cui eccelle come velocista. Frequenta le scuole superiori dove conosce Elena Lakos, di origini ungheresi, che nel maggio del 1936 diventerà sua moglie. Inizia a giocare a calcio nella squadra dell’oratorio e nel 1926 passa alla Fiumana nelle formazioni giovanili, viene dato in prestito al Gloria, per ritornare nel 1928 nella squadra della sua città dove rimane fino alla stagione 1936/37. Negli ultimi anni della sua carriera gioca nei tornei propaganda con la squadra dell’A.S.P.M., l’azienda del comune che gestiva i servizi di acqua e gas, dove era impiegato come aiuto contabile.
Le sue convinzioni antifasciste lo portano al confino a Manfredonia nel 1942, dopo l’8 settembre ritorna a Fiume e continua ad opporsi al regime collaborando con i partigiani. Catturato dai tedeschi viene incarcerato a Trieste nella prigione del Coroneo. Il 27 aprile del 1944 è deportato a Dachau dove viene registrato con il n. 67399, deve portare il triangolo rosso segno distintivo dei deportati politici.
Sette mesi dopo, il 12 dicembre del 1944, viene trasferito ancora in buona salute a Buchenwald. L’11 aprile del 1945 il campo viene liberato dagli stessi deportati anticipando gli alleati.
Le condizioni fisiche di Icilio sono disastrose: pur tentando di mangiare non riesce a ingoiare niente, la dissenteria lo indebolisce ogni giorno di più; morirà il 9 maggio del 1945.